I tassi di ricoveri ospedalieri e recidive correlati all’infezione da C. difficile sono significativamente maggiori dopo un bypass gastrico Roux-en-Y piuttosto che dopo una gastrectomia verticale a manicotto o una riparazione di un’ernia ventrale. Emmanuel Ugbarugba della Ohio State University, autore di uno studio su più di 85.000 pazienti, ha affermato che era stata suggerita un’associazione fra obesità e C. difficie, ma l’impatto della chirurgia bariatrica, e nella fattispecie di questi interventi, in quest’area non era stato sinora investigato.
Secondo gli esperti, il problema potrebbe essere dovuto ad una riduzione nella produzione di acido correlata all’intervento, oppure ad un cambiamento nella flora batterica intestinale in grado di facilitare l’infezione. La frequenza delle infezioni da C. difficile ammonta a 66 casi per 100.000 pazienti all’anno nella fascia d’età inferiore a 65 anni, mentre nella casistica considerata nello studio era di 174 casi per 100.000 pazienti nei 4 anni successivi all’intervento. Si tratta quindi di una frequenza più che raddoppiata rispetto a quella della popolazione generale. Dato che si trattava di uno studio effettuato su un database, non è stato possibile confermare relazioni di causalità, ed è stato solo possibile suggerire associazioni. Sono dunque necessari ulteriori studi che convalidino questo rischio, che comprendano anche spiegazioni meccanicistiche. (American College of Gastroenterology (ACG) 2016 Annual Scientific Meeting: Abstract 40, presentato il 18/10)


